Dì ai Miei figli che non Mi pento della Mia passione sulla croce.
Quello che Mi rammarica è che il Mio sacrificio è stato dimenticato e che
molti negano che la Mia crocifissione ha avuto luogo.
Molti non hanno idea di quello che ho dovuto soffrire poiché molti dei Miei
apostoli non testimoniarono la Mia salita al Calvario.
Ciò che Mi fa male oggi è che molti Mi rinnegano ancora.
Il Mio appello a voi, Miei seguaci, è di non consentire che la Mia crocifissione
vada sprecata.
Sono morto per tutti i peccati, compresi quelli commessi oggi.
Io voglio e ho bisogno di salvare anche quelli che mi rifiutano ancora
oggi.
29 Marzo 2012 – Gesù rivela i dettagli della Sua crocifissione.
Mia amatissima figlia, il Mio tempo per altre sofferenze avverrà quando la
Mia Passione sulla croce sarà commemorata.
Nessun uomo comprende la portata della Mia sofferenza durante la Mia
Crocifissione o il modo in cui fui flagellato.
La Mia flagellazione fu la cosa peggiore. Sono stato picchiato
selvaggiamente da dieci uomini e ogni centimetro del Mio corpo fu sfregiato.
La carne sulla Mia schiena era strappata e le scapole erano visibili.
Riuscivo a malapena a stare in piedi e un occhio fu ammaccato e schiacciato.
Potevo vedere solamente attraverso il Mio occhio sinistro.
Nel momento in cui Mi portarono davanti a Ponzio Pilato e messo la corona di
spine sulla testa riuscivo a malapena a reggerMi in piedi.
Poi Mi spogliarono nudo prima di metterMi un indumento corto rosso sopra la Mia
testa e quindi posto un ramo di palma nella mano destra.
Ogni spina era come un ago, cosi tanto era appuntito. Una di queste
spine trafisse anche il Mio occhio destro, che mi lasciò a malapena in grado di
vedere.
Persi cosi tanto sangue che vomitavo ed ero così stordito che quando
cominciai la Mia salita sul Calvario non riuscivo a tenere la croce.
Sono caduto cosi tante volte che ci vollero ore prima di raggiungere la cima
della collina.
Fui flagellato e frustrato ogni passo del tragitto.
Il mio corpo era tutto insanguinato e coperto di un sudore denso prodotto da un
sole cocente.
Svenni un paio di volte.
Per quanto questo fu doloroso e angosciante, la cosa più spaventosa fu l’odio
mostrato verso di Me, non solo dagli adulti lungo il percorso, ma da bambini
che mi scalciavano perché seguivano l’esempio dei loro genitori.
Le urla che si riversavano fuori dalle loro bocche e l’odio era niente in
confronto alla paura che avevano di Me.
Perché, dopotutto, non erano ancora sicuri se ero io, infatti, il Messia che
avevano atteso per tanto tempo.
Era più facile, quindi, odiarMi, accusarMi piuttosto che accettarMi perché
ciò avrebbe significato dover modificare le loro abitudini.
Il Mio momento più straziante fu quando giacevo a terra su un lato, essendo
stato preso di nuovo a calci sulla schiena, e vidi la Mia amata madre che Mi
guardava.
Aveva il cuore spezzato e dovette essere sostenuta da due dei Miei discepoli.
Potevo vederla solo attraverso l’occhio rimanente e non potevo sopportare di
vedere il suo tormento.
I fischi, le urla e i boati della folla si sentivano da terra, su cui
giacevo, e ci vollero seicento soldati per organizzare e supervisionare
la Mia Crocifissione e quella di altri sei.
Ero al centro della loro attenzione e gli altri non soffrirono come Me.
Quando i Miei polsi, alla base dei Miei pollici, furono inchiodati alla croce,
non riuscii più a sentire.
Il Mio corpo era talmente malconcio che ero andato in shock.
Le Mie spalle furono slogate e le Mie braccia furono strappate dalle loro
orbite.
Il peggior danno fisico fu inflitto sul Mio corpo prima che io fossi inchiodato
alla croce.
Non lanciai nessun urlo.
Nessuna protesta.
Solo un sussurro.
Questo fece infuriare i miei carnefici che volevano una reazione per soddisfare
le loro passioni.
Non Mi impegnai mai con loro poiché farlo avrebbe significato doverMi impegnare
con Satana e i suoi demoni che infestavano le loro anime.
Questo fu il motivo perché la loro cattiveria verso di Me fu così intensa.
Rimasi appeso sulla croce per cinque ore.
Il sole era cocente e non c’era nessuna nuvola che potesse contribuire a
ridurre il bruciore della Mia pelle.
Appena tirai il Mio ultimo respiro, il Padre Mio mandò nuvole nere così come
tuoni e fulmini.
La tempesta che ebbe luogo fu di tale spaventosa intensità e così improvvisa
che i Miei spettatori non ebbero più nessun dubbio in quel momento, che
ero, infatti, il Salvatore che era stato mandato da Dio Padre.
Rivelo questo a te figlia Mia come un dono per ricambiare l’enorme atto di
sofferenza che Mi hai offerto
.
Dì ai Miei figli che non Mi pento della Mia passione sulla croce.
Quello che Mi rammarica è che il Mio sacrificio è stato dimenticato e che molti
negano che la Mia crocifissione ha avuto luogo.
Molti non hanno idea di quello che ho dovuto soffrire poiché molti dei Miei
apostoli non testimoniarono la Mia salita al Calvario.
Ciò che Mi fa male oggi è che molti Mi rinnegano ancora.
Il Mio appello a voi, Miei seguaci, è di non consentire che la Mia
crocifissione vada sprecata.
Sono morto per tutti i peccati, compresi quelli commessi oggi.
Io voglio e ho bisogno di salvare anche quelli che mi rifiutano ancora oggi.
Il vostro Amato Salvatore
Gesù Cristo
http://illibrodellaverita.blogspot.it/
Per saperne di più https://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2013/09/di-ai-miei-figli-che-non-mi-pento-della.html